mercoledì 16 settembre 2009

16. I tedeschi

Sconfitto alle elezioni del 1998, Kohl deve subire un’irreparabile caduta d’immagine per il coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria sui fondi neri della CDU (1999), che si conclude, due anni dopo, con un’ammenda.
Sul piano internazionale, la politica del nuovo cancelliere, il socialdemocratico Gerhard Schröder (1998-2005), punta a difendere l’immagine di una Germania indipendente e con un proprio ruolo specifico, non subordinato ad alcuna superpotenza. Così, mentre, dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre, egli non esita a schierarsi a fianco degli Stati Uniti e giustifica l’azione armata contro le organizzazioni terroristiche in Afghanistan (2001), si dissocia da quella che considera un’aggressione unilaterale ingiustificata di Bush nei confronti dell’Iraq (2003). Investito da un calo di popolarità, legato all’insuccesso della sua politica in campo economico e sociale, Schröder decide di chiamare i tedeschi ad elezioni anticipate (18.9.2005), che danno una vittoria di misura (35,2% contro 34,3%) al CDU di Angela Merkel (2005). Dal momento che nessuno dei due può contare su una maggioranza sufficiente per governare, alla fine si accordano sulla seguente soluzione di compromesso: Angela Merkel guiderà una “Grosse Koalition” di unità nazionale e sarà il primo cancelliere donna nella storia della Germania; in cambio della rinuncia alla cancelleria da parte di Gerhard Schröder, i socialdemocratici otterranno otto ministeri, tra cui quello degli esteri, la CDU solo sei.

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